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Associazione Microbiologi Clinici Italiani (AMCLI): la positività con valori di Ct elevati in più del 95% dei casi non è associata a presenza di infettività

Un documento datato 28 agosto 2020 dell'AMCLI (citato spesso nei primi referti dei tamponi molecolari) conferma quanto già detto più volte sulla scarsa attendibilità dei test PCR con cicli di amplificazione >35

I test PCR (ovvero i famosi tamponi molecolari) con cicli di amplificazione superiori a 30-35 non sono attendibili; l'ha ribadito due volte l'OMS (vedi qui) e adesso abbiamo scovato in un documento datato 28 agosto 2020 dell'Associazione Microbiologi Clinici Italiani (AMCLI) un'ulteriore conferma.

Riguardando un vecchio referto di tampone molecolare dello scorso anno (che circola in rete da diverso tempo, vedi foto sotto) nel quale ancora venivano indicati i cicli di amplificazione (cosa che adesso non accade più) e veniva fatto presente che in condizioni di valori Ct>35 in più del 95% dei casi non era confermabile presenza di infettività ed è saltata all'occhio la seguente dicitura (Nota AMCLI prot U060-2020 del 28/08/2020).

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Effettivamente questa nota esiste ed è ancora consultabile sul sito dell'AMCLI e quanto riportato nella parte finale della nota non fa altro che avvalorare la nostra ipotesi: ovvero che i tamponi sfornino un buon 85-90% di falsi positivi giornalieri

Le persone infette possono risultare positive alla presenza del virus per un lasso di tempo variabile, che in genere va dalle prime fasi dell’infezione ai 7-10 giorni successivi, ma che può protrarsi anche per alcune settimane e, in alcuni casi, mesi. A tale proposito pare fondamentale considerare il numero di geni rilevati dal sistema diagnostico ed il valore dei cicli soglia (Ct) di amplificazione genica che determinano un esito di positività. Vi è al momento un grande dibattito sul significato della positività ad un singolo gene o con Ct elevati, situazione che in genere viene etichettata come “debolmente positivo”. È stato infatti dimostrato che solo una piccola percentuale (in genere meno del 5%) dei “tamponi” risultati “debolmente positivi” comporta – se messo in coltura – un esito di positività virologica. Pertanto, nel caso il valore di Ct ricada nell’ultimo percentile di positività – variabile da sistema diagnostico a sistema diagnostico, anche in base al numero di geni rilevati – è opportuno procedere alla refertazione di:

• Esito -> Positivo;

• la positività con valori di Ct elevati (indicare la soglia individuata come ultimo percentile o, in mancanza di questa informazione, indicare >35) in più del 95% dei casi non è associata a presenza di infettività

Ad oggi il regime sanitocratico continua ad imporre chiusure e continua a calpestare i diritti costituzionali del popolo italiano basandosi su questi numeri ed allo stato attuale (guardacaso) le persone con sintomi sono a malapena il 5% dei cosiddetti "positivi". 

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Per quanto ancora dovremo farci prendere per i fondelli ?

Di seguito il documento originale. (scaricabile anche da qui http://www.amcli.it/wp-content/uploads/2020/08/U060-2020_Significato-e-applicazione-dei-test-sierologici-per-SARS-CoV-2.pdf)

 


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